Behind the Mesh

18 maggio 2025: Giornata Internazionale dei Musei

Celebrazione della Giornata internazionale dei Musei: come i musei e i materiali danno forma al domani
Forte Fibra W, Marco Ferreri, «La casa morbida. Tra arte e design», mostra al Museo Poldi Pezzoli

Istituita nel 1977 dall’ICOM - International Council of Museums - sotto l’egida dell’UNESCO, la Giornata Mondiale dei Musei si celebra ogni anno il 18 maggio. Gli obiettivi sono molteplici - sensibilizzare sul valore dei musei come luoghi di dialogo interculturale, educazione e cooperazione tra i popoli, e sottolineare la loro centralità nella società contemporanea. Non solo depositi che custodiscono del passato, ma laboratori di innovazione, partecipazione e riflessione sul presente. Un nuovo ruolo a cui corrispondono diverse interlocuzioni e filiere culturali e creative che incorporano ma superano la dimensione tecnica e disciplinare. Musei nelle dimensione estesa come agenti di trasformazione, realtà fluide e dinamiche che respirano e accolgono nuove visioni, capaci di sviluppare rapporti tra le comunità, tra le economie, tra pubblico e privato. Una visione consapevole per contesti che cambiano, dove la stessa idea di heritage e conoscenza non è più unica e unilateriale ma multipolare. In questo orizzonte si colloca il contributo essenziale delle imprese, autentici ambienti cognitivi e di innovazione, oltre la dimensione economica e le pratiche passate di semplice sponsorship.

Il tema scelto dall’ICOM per il 2025 è “Il futuro dei musei nelle comunità in rapida trasformazione” - The Future of Museums in Rapidly Changing Communities). Un invito a interrogarsi sul modo in cui i musei – e, più in generale, i luoghi della cultura, un arcipelago sempre più articolato e dinamico – possono evolvere per diventare interpreti del cambiamento e guidare la transizione verso un futuro più inclusivo tra individui e comunità.

i-Mesh ha nelle sue matrici fondative l’imprinting dell’impresa creativa che poggia su processi culturali come essenziali fattori di innovazione anche del modello di business. Poiché il dialogo con le reti culturali e progettuali contemporanee, il mondo dell’arte e dell’architettura contemporanea e delle università, ha rappresentato in tutta la sua storia un fattore di sviluppo a monte, fatto di storie emblematiche che si sono sviluppate come case-history multidisciplinari. Le collaborazioni con artisti, curatori e istituzioni, rappresentano da sempre per i-Mesh esplorazioni preziose, nuovi modi di abitare lo spazio culturale, sorgenti di dialogo tra artigianalità e tecnologia, tradizione locale e sperimentazione globale.

Alik in Wonderland, 2013, ha rappresentato un esercizio dentro la “messa in scena” dove luci e ombre si sono alternate in un continuo intreccio. L'installazione temporanea, realizzata nei giardini segreti del centro artistico Alik Cavaliere a Milano, e curata da Francesca Molteni e Margherita Palli, ha saputo intrecciare l’immaginario artistico dell’artista milanese con la dimensione fantastica di Lewis Carroll. Sugli schermi cangianti e attraversabili dalla luce e dalle immagini, si sono srotolati i ticchettii degli orologi con le forme di Alik, il rimando all’archetipo, il segno concettuale e la rotondità iconografica dell’immaginario letterario.

Alik in Wonderland - Margherita Palli, Francesca Molteni | i-Mesh Project

Una ricerca che proseguirà con Margherita Palli in Puzzle Me del 2016 dove lo schermo e l’installazione, nella liturgia del teatro, ripensano i linguaggi visivi, il senso e la comprensione dell’immagine.

Sarà un uso dello schermo come piattaforma di comunicazione del progetto in divenire – arte e architettura - che avrà un ulteriore sviluppo nell’edizione di Demanio Marittimo.KM-278 del 2013, una interessante sperimentazione condotta da Cristiano Toraldo di Francia.  Dove gli schermi e le immagini si trasferivano tra le persone nello spazio pubblico, reso così totalmente aperto a ogni forma di immersione visiva.

Di diverso segno, ma pienamente dentro un’idea estesa di Museo contemporaneo, l’esperienza nell’Istituzione, al Museo Poldi Pezzoli, durante la Design Week del 2014 nella mostra La Casa Morbida tra Arte e Design - a cura di Beppe Finessi e con la collaborazione di Marco Ferreri. In quella Casa Museo che celebra l’oggetto nella sua dimensione progettuale e simbolica - dove l’allestimento delle sale fu affidato ai più acclamati artisti-decoratori del tempo perché diventassero preziosi contenitori per antichi quadri, sculture, arredi e arti applicate - i tapestry di Marco Ferreri sono stati un dispositivo di lettura differente. Una ri-lettura della Collezione e della Casa Museo per il tramite del design e della ricerca sulle tessiture contemporanee.

La dimensione di interconnessione della rete e del pattern ha fatto i conti anche con i contesti metropolitani più complessi. Una storia in particolare ha lavorato su un modello visivo e poetico finalizzato ad un uso pubblico di riconoscibilità e identità del segno. L'installazione ‘Weaving Architecture’ alla Biennale Architettura 2018 - progetto di EMBT Miralles Tagliabue - per la Stazione della Metropolitana Clichy-Montfermeil a Parigi – rifletteva su un punto sensibile, una necessità urgente di integrazione urbana, multietnica e multiculturale. Il progetto, frutto di una lunga e approfondita ricerca sul pattern ha lavorato sui segni e le iconografie delle culture dell’Africa, attraverso un mix di trame, intrecci e colori naturali e artificiali. In un processo che si è confrontato con le sfide dell’architettura contemporanea chiamata a ridefinire i confini tra materia, spazio e percezione.

Ogni progetto di i-Mesh si caratterizza come hub e lab di una storia fatta di filo, trama e luce. Dove la dimensione tessile con la sua ricchezza di contenuti tecnici e formali diviene superficie narrativa, memoria aumentata capace di trasformare lo spazio pubblico e museale.

Puzzle Me! - Margherita Palli | Progetto i-Mesh
Biennale di Architettura di Venezia - EMBT Miralles Tagliabue | i-Mesh Project
Cristiana Colli
AUTORE
Laurea in Scienze Politiche, giornalista, ricercatore sociale, cura l’ideazione e l’organizzazione di progetti culturali, eventi, mostre, festival, programmi di valorizzazione. Per istituzioni pubbliche e private, musei, imprese, fondazioni realizza e promuove strategie di comunicazione sociale e culturale legate al paesaggio, all’architettura, all’arte contemporanea e al design, alla fotografia, al made in Italy. È direttore della rivista Mappe, e dal 2011 è ideatore e curatore di Demanio Marittimo.Km-278.

Cristiana Colli
AUTHOR
Laurea in Scienze Politiche, giornalista, ricercatore sociale, cura l’ideazione e l’organizzazione di progetti culturali, eventi, mostre, festival, programmi di valorizzazione. Per istituzioni pubbliche e private, musei, imprese, fondazioni realizza e promuove strategie di comunicazione sociale e culturale legate al paesaggio, all’architettura, all’arte contemporanea e al design, alla fotografia, al made in Italy. È direttore della rivista Mappe, e dal 2011 è ideatore e curatore di Demanio Marittimo.Km-278.