Behind the Mesh

Da Osaka a Osimo, dalle Marche al mondo.

La Collezione Arazzi Contemporanei si arricchisce con le opere di Yuko Nagayama, Kengo Kuma, Tomo Ara e Migliore + Servetto.

La Collezione nata da un’intuizione di Alberto Fiorenzi e Cristiano Toraldo di Francia si arricchisce di nuove opere che sviluppano linguaggio e cifra stilistica del progetto. A partire dal pensiero originario che vede l’arazzo come piattaforma di comunicazione e narrazione, codice e arredo, allestimento e opera in sé in musei gallerie e residenze che ha raccontato e rappresentato nei secoli eventi e accadimenti della storia umana, con poetiche sempre contemporanee. L’arazzo infatti comprende ma supera la dimensione funzionale della tessitura per diventare epopea, immaginario, teatro del mondo.

Oggi ad arricchire questa collezione ampia e sfaccettata sono le opere di Yuko Nagayama, Kengo Kuma, Tomo Ara e Migliore + Servetto prodotte per Expo 2025 in corso a Osaka.

Si rinnova così quell’alchimia che a partire dal filo, come particella elementare della creazione, agisce come dispositivo del progetto e del pattern, come nuovo e innovativo paesaggio di segni e citazioni. Gli arazzi presentati a Osaka – all’interno del Padiglione Italia di Mario Cucinella Architects che ha utilizzato i-Mesh per le pareti esterne - dal punto di vista tecnico poggiano sull'esperienza trentennale nella produzione di filati per settori ad alta tecnologia, e dal punto di vista estetico sul talento visionario che ha interpretato con sensibilità autoriale la millenaria cultura del pattern, accomunata nella funzione ma differente nella cultura di latitudini e geografie.

Il corpus della Collezione è un viaggio multiculturale nei segni dei popoli e negli immaginari, fatto di alternanze tra particolare e generale, tra ciò che ricorre e ciò che distingue, e proprio per questo un lab di sperimentazione semantica prima che tecnica. Una ricerca che svela il potenziale di i-Mesh e la sua capacità di sviluppare dalle Marche le conoscenze apprese nei tanti contesti locali. A questo si è associata una complementare capacità di parlare per metafore, la prima delle quali rimanda al concetto di architettura morbida come cultura del progetto compatibile con l'ecosistema, organica, responsabile, sistemica.

Palazzo Gallo, Osimo, Panoramica della stanza con focus installazione Arazzi di Expo 2025 Osaka

Quell’insieme di segni oggi risuona tra Osaka e Osimo, tra le campate della città temporanea di Expò e i muri della tradizione più iconica di Palazzo Gallo. Con i pattern che si rincorrono e si intrecciano, si sovrappongono e si mostrano nel dialogo con le pareti decorate fatte di decori e paesaggi leggiadri, parquet storici con virtuosismi lignei, losanghe e inserti di alta ebanisteria, affreschi gentili che vegliano sui fili e le trame in sequenza. A Palazzo Gallo il dialogo tra le epoche e gli stili è un corpo a corpo ma anche un cortocircuito, che arricchisce la percezione del patrimonio monumentale per il tramite degli arazzi come vettori di un pensiero contemporaneo. Gli stessi affacci sullo spazio pubblico - letto tra le tessiture delle ringhiere che agiscono come ulteriore moltiplicazione, e sul leggendario Palazzo Campana che custodisce la magnificenza delle grotte ipogee - si offre a una fruizione unica e preziosa tra Tempo e Storia. In quel dentro/fuori ogni arazzo racconta una storia, ogni arazzo è paradigma di una realtà aumentata che connette luoghi e fili che cambiano identità nella relazione. Sulle pareti accanto ai nuovi arazzi campeggiano le prime opere – i deserti di Rona Meyuchas Koblenz, le trame cangianti monocrome in B/N di Marco Ferreri, le astrazioni materiche di Salida Basica. Poi lo sguardo incontra Shades. BG di Migliore + Servetto, un’ombra densa che si appoggia sulla parete scura, un’opera aperta alla ricerca di un orizzonte. Ispirato al concetto di attraversabilità, l’arazzo è plasmato dalla luce e dal rapporto con il contesto attraverso il segno grafico delle texture. Affascinante e misterioso Fuku-Ori di Kengo Kuma, il cui design si ispira al Kumiko, l’arte tradizionale giapponese utilizzata per paraventi shōji, porte scorrevoli e altri elementi decorativi in legno. Con i motivi geometrici creati senza chiodi che spesso incorporano simboli di buona fortuna. La citazione delle cromie del legno e l’eleganza del pattern creano un esito dai motivi sovrapposti, un rimando a strati molteplici di benedizioni. Il design dinamico fatto di movimenti dall’alto verso il basso trasforma gradualmente la struttura e la trama - da densa e solida ad aperta e ariosa, con un virtuosismo nell’uso del filo che dispiega una frontiera mai esplorata prima. È un tributo a Cristiano Toraldo di Francia l’arazzo Cascata/Griglia Morbida, Tribute to Cristiano Toraldo di Francia, di Tomo Ara, un’opera che riflette l'influenza globale che l'avanguardia di Superstudio ha esercitato su generazioni di artisti, architetti, studiosi. Gli Istogrammi di Architettura - allo stesso tempo citazione e nuova opera in una composizione che si sviluppa come superficie continua, morbida ed elegante – sono interpretati da Tomo Ara come elemento razionale e come ponti tra le cose, le forme e i significati; in quell’arazzo poi ci sono le ispirazioni che hanno contraddistinto una relazione umana profonda.

Tante sono le ispirazioni, tante sono le geografie. Da Osimo si sente e si vede il mare Adriatico e le coincidenze si moltiplicano – i-Mesh che viene dal mare torna al mare. Wave as a phenomenon di Yuko Nagayama è l’esaltazione del flusso, dell’onda come fenomeno, del movimento e dell’instabilità. Dice Yuko Nagayama: «Nel pensare all'architettura possiamo trascendere i limiti del mondo materiale tridimensionale e incorporare i "fenomeni", le cose che potrebbero non avere una forma tangibile ma che indubbiamente esistono, accanto ai materiali che compongono la struttura. Nell’arazzo le onde si muovono in risposta ai movimenti delle persone che camminano verso di esso».

Così i-Mesh con le alchimie che arrivano dal mare ritorna al mare, attraverso fecondi campi di prova. Il mare ha addestrato all’innovazione, alla visione organica, sistemica e sostenibile dell’ecosistema; il mare ha educato alla meraviglia e all’incanto; il mare ha imposto le sfide ardite tra geometria performance e bellezza. Il mare ha mostrato il potenziale di una materia preziosa e radicale, che parla all'architettura e al design, all'arredo pubblico e privato - indoor e outdoor.

"Il mare è la nostra infrastruttura",afferma Alberto Fiorenzi, fondatore visionario del progetto, "fatta direlazioni e intuizioni, qualità del pensiero e delle idee, tecnologie,materiali e soluzioni tecniche, in sintonia con le evoluzioni del gusto e deidesideri, della creatività e del progetto."

L’esposizione temporanea è visitabile su appuntamento fino al 31 agosto.

Per maggiori informazioni:


+39 07122163

news@i-mesh.eu

Palazzo Gallo, Osimo, Panoramica delle stanze con l'esposizione delle Opere della Collezione Arazzi Contemporanei
Cristiana Colli
AUTORE
Laurea in Scienze Politiche, giornalista, ricercatore sociale, cura l’ideazione e l’organizzazione di progetti culturali, eventi, mostre, festival, programmi di valorizzazione. Per istituzioni pubbliche e private, musei, imprese, fondazioni realizza e promuove strategie di comunicazione sociale e culturale legate al paesaggio, all’architettura, all’arte contemporanea e al design, alla fotografia, al made in Italy. È direttore della rivista Mappe, e dal 2011 è ideatore e curatore di Demanio Marittimo.Km-278.
Cristiana Colli
AUTHOR
Laurea in Scienze Politiche, giornalista, ricercatore sociale, cura l’ideazione e l’organizzazione di progetti culturali, eventi, mostre, festival, programmi di valorizzazione. Per istituzioni pubbliche e private, musei, imprese, fondazioni realizza e promuove strategie di comunicazione sociale e culturale legate al paesaggio, all’architettura, all’arte contemporanea e al design, alla fotografia, al made in Italy. È direttore della rivista Mappe, e dal 2011 è ideatore e curatore di Demanio Marittimo.Km-278.